Vizio di legittimità attinente l’attività processuale ex art. 360 c.p.c., comma 1, n. 4): contorni del potere-dovere della Cassazione di accesso diretto all’esame degli atti del giudizio di merito.
Vizio di legittimità attinente l’attività processuale ex art. 360 c.p.c., comma 1, n. 4): contorni del potere-dovere della Cassazione di accesso diretto all’esame degli atti del giudizio di merito.
Nell’ambito del vizio di legittimità attinente l’attività processuale ex art. 360 c.p.c., comma 1, n. 4), è pur sempre necessario distinguere la fase di ammissibilità da quella – cronologicamente successiva – relativa alla fondatezza della censura: infatti, se è vero che la Corte di Cassazione, allorquando sia denunciato un vizio per “errores in procedendo” è anche giudice del fatto ed ha il “potere-dovere” di esaminare direttamente gli atti di causa, tuttavia, per il sorgere di tale “potere-dovere” è necessario – non essendo il predetto vizio rilevabile “ex officio” – che il ricorrente indichi puntualmente gli elementi individuanti e caratterizzanti il “fatto processuale” di cui richiede il riesame e, quindi, è indispensabile che il corrispondente motivo presenti tutti i requisiti di ammissibilità e contenga, per il principio di autosufficienza del ricorso, tutte le precisazioni e i riferimenti necessari a individuare la dedotta violazione processuale (Cfr.,in motiv.ne, Cass. civ., sez. III, 07/03/2019, n.6590)
Last modified: 13 Settembre 2019